domenica 5 gennaio 2014

La mafia non uccide solo d'estate

Il titolo non è una polemica sul film di Pif. Anzi, mi è piaciuto moltissimo. Solo che oggi è il trentesimo anniversario della morte di Pippo Fava. E a gennaio fa freddo pure dalle mie parti. Ah, per inciso, bravi i ragazzi di WikiMafia che sono riusciti, mettendo pressione alla Rai, a far portare in prima serata il docu-film "I ragazzi di Pippo Fava" su Rai3 (in origine l'avevano programmato al "comodo" orario delle 23.40).
Il 5 gennaio 1984 dunque la mafia catanese uccideva Giuseppe "Pippo" Fava, 58 anni, giornalista, scrittore e drammaturgo, intellettuale vero e impegnato. Sceneggiatore di Palermo or Wolfsburg, Orso d'oro al festival di Berlino nel 1980. Papà di Claudio, leader storico della sinistra siciliana. Soprattutto fondatore de I Siciliani: il ricordo che ho io di Fava, oltre alla lapide sulla casa natale nella sua bella Palazzolo Acreide, è proprio la pila di riviste in una delle librerie di casa, in camera mia.
Fava è uno dei giornalisti ammazzati dalla mafia, anche se la vulgata delle autorità e delle istituzioni catanesi di allora diceva senza dubbi che la mafia non esisteva a Catania. Come insegna pure Pif, morivano (muoiono?) tutti per questioni di fìmmini o al massimo di soldi. Movente passionale, mica il clan Santapaola, chiaro...
E invece gli affari e la ricchezza che fecero ribattezzare Catania "la Milano del sud" erano legati proprio all'intreccio di interessi e malaffare, di lobby e appalti. Era la città dei "quattro cavalieri" Costanzo, Finocchiaro, Graci e Rendo (questi ultimi due provarono pure a comprarselo, I Siciliani, per controllarlo meglio: Pippo non glielo permise). Una città in cui l'editoria è ancora oggi quasi monopolio di Mario Ciancio Sanfilippo, lo stesso che a fine anni Settanta, da editore del pomeridiano Espresso sera, non promosse direttore il bravo Fava (che intervistava boss come Genco Russo o don Calò Vizzini), perché troppo libero.
Pippo Fava, giornalista libero, morì 30 anni fa. A Catania, dove c'è la mafia. Che uccide anche fuori stagione.

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